Note sul montaggio
Mentre per i ponti gemelli il montaggio è stato eseguito con autogrù, e pur contemplando alcune belle manovre (figg. 10a,10b) non ha avuto carattere di originalità, per il ponte centrale di scavalco il montaggio ha richiesto uno studio con soluzioni originali che descriviamo di seguito.
Descrizione del montaggio del ponte di scavalco
Criteri generali di montaggio
La presenza della sede autostradale e del cantiere per la realizzazione dell’Alta Velocità ha imposto dei vincoli significativi al montaggio. Per quanto riguarda la linea ad Alta Velocità, non ancora esistente, i vincoli si limitavano a non occupare con strutture provvisorie l’area ad essa destinata, mentre per la sede autostradale i vincoli erano ovviamente maggiori non potendo montare direttamente gli elementi sopra l’autostrada.
E’ stato quindi scelto il montaggio dell’impalcato tramite varo longitudinale, prevedendo, per la zona sopra all’autostrada, il montaggio dei conci su piazzale di varo completi di marciapiedi e parapetti; poichè l’impalcato ha tracciato altimetrico in curva (r = 2500 m), anche la linea di varo è stata posta su un arco di cerchio, differente da quello di tracciato, per includere la contromonta di officina dei conci d’impalcato, e quindi minimizzare la distanza tra linea di varo e linea del fondo del cassone in corrispondenza delle slitte (la deformata massima del cassone per poggiare sulle slitte è sempre inferiore a 5 cm).
Trasporto e montaggio
La struttura, per il trasporto in cantiere e il successivo montaggio, è stata suddivisa in conci: il cassone centrale dell’impalcato in 18 conci (numerati da nord a sud) di lunghezza tipica 14 m a esclusione dei conci di appoggio sulle spalle a nord e a sud che hanno lunghezza di soli 2,3 m ma larghezza di 10 m, e dei conci adiacenti a quelli di spalla con lunghezza di 10,2 m; l’arco è stato suddiviso in 16 conci (da +1 a +8 lato sud e da -1 a -8 lato nord) di lunghezza minima 10,7 m (concio +8 e -6) e massima 16 m (concio +5 e -5); le basi sono state suddivise in 4 elementi ciascuna. Tutti i giunti del ponte, anche quelli realizzati in opera, sono saldati.
Le principali fasi che hanno caratterizzato il montaggio del ponte di scavalcamento si possono raggruppare come segue:
fasi di varo del cassone d’impalcato in gran parte completo di lastra ortotropa e arco adagiato sopra di esso;
fasi di sollevamento dell’arco e collegamento delle funi all’arco e all’impalcato;
fasi di completamento: tesatura delle funi, calaggio sugli appoggi definitivi e completamento del ponte con manto ed arredi.
Fasi di varo del cassone
Tutti i conci del cassone, tranne il concio lato nord, parte della lastra ortotropa e delle strutture dei marciapiede, sono stati montati per varo longitudinale, procedendo dal lato sud e alternando il montaggio dei conci sul piazzale all’avanzamento del varo. Gran parte dei conci dell’arco, preassiemati in tre elementi (da -5 a -1, da +1 a +5 e da +6 a +7), sono stati via via appoggiati sopra la trave cassone dell’impalcato e varati insieme ad essa. In questo modo la maggior parte delle saldature tra i conci dell’impalcato e dell’arco sono state realizzate a pié d’opera. Il sistema di avanzamento del varo è stato realizzato con martinetti idraulici e barre filettate ed è stato posto in corrispondenza della spalla sud. Durante il varo il cassone, munito di avambecco nella prime fasi, cioè fino a superare la luce massima di 62,3 m, e di retrobecco nelle ultime, ha trovato appoggio su 5 coppie di slitte: una posta sul piazzale di varo, una in corrispondenza della spalla sud e tre slitte sulle pile provvisorie PV1, PV2 e PV3. Il ponte quindi, durante le operazioni di varo, ha schema statico di trave su due o più appoggi (fig. 11).
A varo ultimato è stato montato il concio d’impalcato in corrispondenza della spalla nord, è stato posizionato sopra il cassone, sempre a nord, il quarto elemento d’arco, formato dai conci -7 e -6 e si è proseguito il montaggio delle mensole con relativa lastra ortotropa.
I conci dell’arco si trovano così assemblati sopra al cassone in 4 elementi monolitici: due elementi più corti alle estremità, formati dai conci +6 e +7 e dai conci -6 e -7 e due elementi più lunghi al centro, formati dai conci da +1 a +5 compresi e da -1 a -5 compresi (fig. 12).
Questi quattro elementi, posti simmetricamente rispetto alla mezzeria, erano collegati tra loro per mezzo di cerniere ed erano dotati di golfari per il sollevamento (fig. 13).
Infine sono state montate le basi (o scarpe) dell’arco, saldandole all’impalcato, e sono state completate le tre pile di sollevamento dell’arco provviste di strand jack sulla testa pila; la pila di sollevamento PS2 è stata posta in corrispondenza della mezzeria e quindi della pila di varo PV2, mentre le pile PS1 e PS3 sono state poste in corrispondenza delle altre due pile di varo quindi a circa 62,3 m dalla mezzeria (fig. 14).
Fasi di sollevamento dell’arco
L’arco è stato montato per sollevamenti successivi. Azionando gli strand jack sopra le pile di sollevamento, è stato effettuato un primo sollevamento per liberare tutti i posizionatori dell’arco e poi una rotazione per chiudere e saldare i giunti tra i due elementi più corti d’estremità e i due più lunghi, e poter smontare le cerniere provvisorie di sollevamento; con un successivo sollevamento dei due semiarchi e un’altra rotazione si è chiuso e saldato il giunto di mezzeria (fig.14). Sono stati quindi sollevati con autogrù i conci di estremità +8 e -8, ognuno già collegato ad un puntone provvisorio, uniti alle basi con giunti provvisori e infine saldati alle basi e alle estremità dell’arco (figg. 15 e 16). Per semplicità di montaggio le funi sono state fissate all’arco durante la fase di stazionamento, dopo aver saldato i due giunti laterali, mentre sono state attaccate all’impalcato solo a montaggio dell’arco ultimato. Prima di procedere alla tesatura dei cavi, è stato smontato il puntone di sostegno del concio 8 (e -8), sono stati scaricati gli strand jack delle pile di sollevamento, lasciando che l’intero arco poggiasse sulle basi, sono state smontate le pile provvisorie e si è completato il montaggio della lastra ortotropa.
Fasi di completamento
Le funi sono state tesate definitivamente prima di calare il ponte sugli appoggi e di completare la pavimentazione e gli arredi. E’ stato così possibile, per ottenere a fine montaggio un carico di circa 30 t a cavo, pretensionarli con poche tonnellate (inferiori alle 6 t/cavo) utilizzando attrezzature assai semplici.
Vi è stato un controllo a spot durante il collaudo dei tiri delle funi e poi un successivo controllo sui valori di tesatura di tutte le funi, a ponte finito e completo di manto e arredi, eseguito utilizzando martinetti cavi. Il controllo ha dato esito positivo, poichè il tiro in tutti i cavi corrispondeva, a meno delle tolleranze previste nei criteri di accettabilità, a quello teorico.
Descrizione del montaggio del ponte di scavalco
Criteri generali di montaggio
La presenza della sede autostradale e del cantiere per la realizzazione dell’Alta Velocità ha imposto dei vincoli significativi al montaggio. Per quanto riguarda la linea ad Alta Velocità, non ancora esistente, i vincoli si limitavano a non occupare con strutture provvisorie l’area ad essa destinata, mentre per la sede autostradale i vincoli erano ovviamente maggiori non potendo montare direttamente gli elementi sopra l’autostrada.
E’ stato quindi scelto il montaggio dell’impalcato tramite varo longitudinale, prevedendo, per la zona sopra all’autostrada, il montaggio dei conci su piazzale di varo completi di marciapiedi e parapetti; poichè l’impalcato ha tracciato altimetrico in curva (r = 2500 m), anche la linea di varo è stata posta su un arco di cerchio, differente da quello di tracciato, per includere la contromonta di officina dei conci d’impalcato, e quindi minimizzare la distanza tra linea di varo e linea del fondo del cassone in corrispondenza delle slitte (la deformata massima del cassone per poggiare sulle slitte è sempre inferiore a 5 cm).
Trasporto e montaggio
La struttura, per il trasporto in cantiere e il successivo montaggio, è stata suddivisa in conci: il cassone centrale dell’impalcato in 18 conci (numerati da nord a sud) di lunghezza tipica 14 m a esclusione dei conci di appoggio sulle spalle a nord e a sud che hanno lunghezza di soli 2,3 m ma larghezza di 10 m, e dei conci adiacenti a quelli di spalla con lunghezza di 10,2 m; l’arco è stato suddiviso in 16 conci (da +1 a +8 lato sud e da -1 a -8 lato nord) di lunghezza minima 10,7 m (concio +8 e -6) e massima 16 m (concio +5 e -5); le basi sono state suddivise in 4 elementi ciascuna. Tutti i giunti del ponte, anche quelli realizzati in opera, sono saldati.
Le principali fasi che hanno caratterizzato il montaggio del ponte di scavalcamento si possono raggruppare come segue:
fasi di varo del cassone d’impalcato in gran parte completo di lastra ortotropa e arco adagiato sopra di esso;
fasi di sollevamento dell’arco e collegamento delle funi all’arco e all’impalcato;
fasi di completamento: tesatura delle funi, calaggio sugli appoggi definitivi e completamento del ponte con manto ed arredi.
Fasi di varo del cassone
Tutti i conci del cassone, tranne il concio lato nord, parte della lastra ortotropa e delle strutture dei marciapiede, sono stati montati per varo longitudinale, procedendo dal lato sud e alternando il montaggio dei conci sul piazzale all’avanzamento del varo. Gran parte dei conci dell’arco, preassiemati in tre elementi (da -5 a -1, da +1 a +5 e da +6 a +7), sono stati via via appoggiati sopra la trave cassone dell’impalcato e varati insieme ad essa. In questo modo la maggior parte delle saldature tra i conci dell’impalcato e dell’arco sono state realizzate a pié d’opera. Il sistema di avanzamento del varo è stato realizzato con martinetti idraulici e barre filettate ed è stato posto in corrispondenza della spalla sud. Durante il varo il cassone, munito di avambecco nella prime fasi, cioè fino a superare la luce massima di 62,3 m, e di retrobecco nelle ultime, ha trovato appoggio su 5 coppie di slitte: una posta sul piazzale di varo, una in corrispondenza della spalla sud e tre slitte sulle pile provvisorie PV1, PV2 e PV3. Il ponte quindi, durante le operazioni di varo, ha schema statico di trave su due o più appoggi (fig. 11).
A varo ultimato è stato montato il concio d’impalcato in corrispondenza della spalla nord, è stato posizionato sopra il cassone, sempre a nord, il quarto elemento d’arco, formato dai conci -7 e -6 e si è proseguito il montaggio delle mensole con relativa lastra ortotropa.
I conci dell’arco si trovano così assemblati sopra al cassone in 4 elementi monolitici: due elementi più corti alle estremità, formati dai conci +6 e +7 e dai conci -6 e -7 e due elementi più lunghi al centro, formati dai conci da +1 a +5 compresi e da -1 a -5 compresi (fig. 12).
Questi quattro elementi, posti simmetricamente rispetto alla mezzeria, erano collegati tra loro per mezzo di cerniere ed erano dotati di golfari per il sollevamento (fig. 13).
Infine sono state montate le basi (o scarpe) dell’arco, saldandole all’impalcato, e sono state completate le tre pile di sollevamento dell’arco provviste di strand jack sulla testa pila; la pila di sollevamento PS2 è stata posta in corrispondenza della mezzeria e quindi della pila di varo PV2, mentre le pile PS1 e PS3 sono state poste in corrispondenza delle altre due pile di varo quindi a circa 62,3 m dalla mezzeria (fig. 14).
Fasi di sollevamento dell’arco
L’arco è stato montato per sollevamenti successivi. Azionando gli strand jack sopra le pile di sollevamento, è stato effettuato un primo sollevamento per liberare tutti i posizionatori dell’arco e poi una rotazione per chiudere e saldare i giunti tra i due elementi più corti d’estremità e i due più lunghi, e poter smontare le cerniere provvisorie di sollevamento; con un successivo sollevamento dei due semiarchi e un’altra rotazione si è chiuso e saldato il giunto di mezzeria (fig.14). Sono stati quindi sollevati con autogrù i conci di estremità +8 e -8, ognuno già collegato ad un puntone provvisorio, uniti alle basi con giunti provvisori e infine saldati alle basi e alle estremità dell’arco (figg. 15 e 16). Per semplicità di montaggio le funi sono state fissate all’arco durante la fase di stazionamento, dopo aver saldato i due giunti laterali, mentre sono state attaccate all’impalcato solo a montaggio dell’arco ultimato. Prima di procedere alla tesatura dei cavi, è stato smontato il puntone di sostegno del concio 8 (e -8), sono stati scaricati gli strand jack delle pile di sollevamento, lasciando che l’intero arco poggiasse sulle basi, sono state smontate le pile provvisorie e si è completato il montaggio della lastra ortotropa.
Fasi di completamento
Le funi sono state tesate definitivamente prima di calare il ponte sugli appoggi e di completare la pavimentazione e gli arredi. E’ stato così possibile, per ottenere a fine montaggio un carico di circa 30 t a cavo, pretensionarli con poche tonnellate (inferiori alle 6 t/cavo) utilizzando attrezzature assai semplici.
Vi è stato un controllo a spot durante il collaudo dei tiri delle funi e poi un successivo controllo sui valori di tesatura di tutte le funi, a ponte finito e completo di manto e arredi, eseguito utilizzando martinetti cavi. Il controllo ha dato esito positivo, poichè il tiro in tutti i cavi corrispondeva, a meno delle tolleranze previste nei criteri di accettabilità, a quello teorico.