Ponte stradale strallato a Dubrovnik
Completato nel: 2000-01
Stato: CROAZIA
Luogo: Dubrovnik
Committente: HRVATSKA UPRAVA ZA LESTE
Impresa costruttrice: Walter Bau AG
Strutture di acciaio: COSTRUZIONI CIMOLAI ARMANDO SPA PORDENONE
Progetto generale: Prof. Dr. J. Radic - Università di Zagabria
Progetto del montaggio, dei particolari costruttivi e delle attrezzature di montaggio: Studio ROMARO di Padova in collaborazione con Uff.Tecnico CIMOLAI di Pordenone
Tipologia della struttura: Ponte strallato
Funzione: Ponte stradale
Informazioni tecniche
Lunghezza ponte strallato: 344 m
Peso struttura: 1200 ton.
Stato: CROAZIA
Luogo: Dubrovnik
Committente: HRVATSKA UPRAVA ZA LESTE
Impresa costruttrice: Walter Bau AG
Strutture di acciaio: COSTRUZIONI CIMOLAI ARMANDO SPA PORDENONE
Progetto generale: Prof. Dr. J. Radic - Università di Zagabria
Progetto del montaggio, dei particolari costruttivi e delle attrezzature di montaggio: Studio ROMARO di Padova in collaborazione con Uff.Tecnico CIMOLAI di Pordenone
Tipologia della struttura: Ponte strallato
Funzione: Ponte stradale
Informazioni tecniche
Lunghezza ponte strallato: 344 m
Peso struttura: 1200 ton.
Il viadotto sulla strada costiera tra Dubrovnik e Split è formato da una travata in c.a. lunga 140m, formata da una campata di luce 80m e da uno sbalzo di 60m.e da un ponte strallato, lungo 334m, con impalcato a sezione mista, formato da due travi ad I di acciaio tralicciate e opportunamente diaframmate tra loro e soletta in c.a. collaborante.
Lo schema statico dell’impalcato del ponte strallato è quello di trave continua su appoggi elasticamente cedevoli, posti circa ogni 20m, costituiti dagli stralli. L’impalcato è inoltre appoggiato sulla stilata (che divide il ponte strallato in due parti di 90m-9=81m e 244m), incastrato su spalla e appoggiato all’estremità opposta sullo sbalzo della travata in c.a., che completa il viadotto. La travata in c.a. è formata da una campata di luce 80m (tra spalla "S1" e pila "P2") e da uno sbalzo di 60m.
Per il montaggio ed il trasporto in cantiere, l’impalcato è stato suddiviso in 17 conci con lunghezza tipica di circa 20m e del peso di circa 70 t. I conci sono stati montati seguendo tre modalità distinte:
a) montaggio con varo longitudinale ed estremità a sbalzo sostenute da funi dalla testa della pila per i primi 113,67m (conci da 1 a 6) (innovazione che si richiama a quanto fatto per un ponte sospeso sullo Chavanon);
b) montaggio con derrick, trasportato dalla spalla fino all’estremità a sbalzo, per i seguente 201m (conci da 7 a 16 pescati da chiatta);
c) infine montaggio con autogru dallo sbalzo della trave in c.a. dell’ultimo concio di 0,7m (concio 17).
La scelta del varo longitudinale per i primi sei conci ha evitato le costose operazioni necessarie per rendere praticabile la zona sottostante l’impalcato compresa tra la stilata e la spalla. Nella prima fase di varo, controllato da due taglie di funi contrapposte collegate tramite una traversa mobile all’impalcato e azionate da due argani posti alla base della stilata, l’impalcato scorre su quattro rulliere, due sulla spalla e due sul piazzale di varo. Nella fase successiva, che coincide con un'unica manovra di avanzamento della durata di 10 ore, l’impalcato è sostenuto, oltre che dalla coppia di rulliere poste sulla spalla, da una taglia di funi con tiro in 16a collegata alla sommità della stilata.
Lo schema statico dell’impalcato del ponte strallato è quello di trave continua su appoggi elasticamente cedevoli, posti circa ogni 20m, costituiti dagli stralli. L’impalcato è inoltre appoggiato sulla stilata (che divide il ponte strallato in due parti di 90m-9=81m e 244m), incastrato su spalla e appoggiato all’estremità opposta sullo sbalzo della travata in c.a., che completa il viadotto. La travata in c.a. è formata da una campata di luce 80m (tra spalla "S1" e pila "P2") e da uno sbalzo di 60m.
Per il montaggio ed il trasporto in cantiere, l’impalcato è stato suddiviso in 17 conci con lunghezza tipica di circa 20m e del peso di circa 70 t. I conci sono stati montati seguendo tre modalità distinte:
a) montaggio con varo longitudinale ed estremità a sbalzo sostenute da funi dalla testa della pila per i primi 113,67m (conci da 1 a 6) (innovazione che si richiama a quanto fatto per un ponte sospeso sullo Chavanon);
b) montaggio con derrick, trasportato dalla spalla fino all’estremità a sbalzo, per i seguente 201m (conci da 7 a 16 pescati da chiatta);
c) infine montaggio con autogru dallo sbalzo della trave in c.a. dell’ultimo concio di 0,7m (concio 17).
La scelta del varo longitudinale per i primi sei conci ha evitato le costose operazioni necessarie per rendere praticabile la zona sottostante l’impalcato compresa tra la stilata e la spalla. Nella prima fase di varo, controllato da due taglie di funi contrapposte collegate tramite una traversa mobile all’impalcato e azionate da due argani posti alla base della stilata, l’impalcato scorre su quattro rulliere, due sulla spalla e due sul piazzale di varo. Nella fase successiva, che coincide con un'unica manovra di avanzamento della durata di 10 ore, l’impalcato è sostenuto, oltre che dalla coppia di rulliere poste sulla spalla, da una taglia di funi con tiro in 16a collegata alla sommità della stilata.