Copertura Aviorimessa per l’Airbus a Tolosa
Completato nel: 1999
Stato: Francia
Luogo: Tolosa
Progetto generale: TECNIP, Airport de Paris ingenierie (ADPi), Cardete& Huet Architects, con controllo generale Socotec
Impresa generale: G.T.M. Parigi
Costruzione e Montaggio strutture di acciaio:Costruzioni Cimolai Armando Pordenone
Progetto delle strutture provvisionali e verifica di tutte le strutture di acciaio durante il montaggio: Studio Romaro Padova in collaborazione con l’Ufficio Tecnico della Cimolai di Pordenone
Tipologia della struttura: Copertura in acciaio
Funzione: Copertura Aviorimessa per l’Airbus
Informazioni tecniche
Dimensioni: Pianta rettangolare 251,45x117,2 m fra gli assi
Peso struttura: ~8500 t
Stato: Francia
Luogo: Tolosa
Progetto generale: TECNIP, Airport de Paris ingenierie (ADPi), Cardete& Huet Architects, con controllo generale Socotec
Impresa generale: G.T.M. Parigi
Costruzione e Montaggio strutture di acciaio:Costruzioni Cimolai Armando Pordenone
Progetto delle strutture provvisionali e verifica di tutte le strutture di acciaio durante il montaggio: Studio Romaro Padova in collaborazione con l’Ufficio Tecnico della Cimolai di Pordenone
Tipologia della struttura: Copertura in acciaio
Funzione: Copertura Aviorimessa per l’Airbus
Informazioni tecniche
Dimensioni: Pianta rettangolare 251,45x117,2 m fra gli assi
Peso struttura: ~8500 t
Descrizione:
La copertura della sala assemblaggio ha pianta rettangolare (251,45x117,2 m fra gli assi) senza colonne intermedie e senza colonne sui due lati minori ed è sostenuta da otto colonne per lato sui lati maggiori. Su un lato le colonne sono di acciaio, sull’altro di cemento armato e il loro passo è variabile tra 33 e 53 m circa. Strutturalmente questa copertura è composta da otto capriate principali reticolari alte circa 8 m all’attacco e circa 14 m in mezzeria, che poggiano sulle sedici colonne laterali. Sulle capriate a loro volta poggiano le travi reticolari secondarie, disposte con interasse di 8 m e aventi altezza costante di 4 metri.
L’insieme di queste travi secondarie è controventato orizzontalmente sia sul piano della briglia superiore che di quella inferiore mediante tubi di collegamento tra le travi stesse, disposti essi pure con passo di 8 metri. In definitiva si ha quindi una maglia di 8x8 metri, opportunamente controventata.
Poiché la superficie del manto di copertura è curva ed è variamente sopraelevata rispetto alle travi secondarie, il manto stesso è sostenuto da arcarecci in IPE 270 su luce di 8 metri sorretti da “candele” verticali in HE che poggiano sui vertici della maglia 8x8 m sottostante.
Poiché inoltre l’edificio è servito da carriponte, sono predisposte vie di corsa sulle due file di otto colonne e in posizioni intermedie (non sarebbe stato economico né funzionale realizzare carriponte con 117 m di luce). Le vie di corsa in posizione intermedia sono sorrette da una apposita struttura tralicciata (arresto centrale) appesa alle sei capriate principali interne e ortogonale alle stesse.
Oltre ai carriponte che corrono sulle vie di corsa longitudinali che coprono i 190 metri centrali dell’aviorimessa, vi sono altri carriponte che corrono paralleli e adiacenti alle testate su vie di corsa aventi interasse di 33 m circa.
Quattro delle 8 capriate principali (la seconda e la terza partendo dalla capriate di parete) sono doppie, in modo da realizzare una sezione a cassone larga circa 4 metri che stabilizza trasversalmente il corrente superiore compresso che esce finoa 8 metri circa dal piano della briglia superiore delle travi secondarie.
A questo proposito si ricorda che la copertura è realizzata su due livelli; le capriate sono stabilizzate dal piano di copertura solo in corrispondenza della briglia inferiore tesa.
Le capriate interne sono stabilizzate dalla copertura in corrispondenza delle briglie attraverso puntoni diagonali che le vincolano alle travi secondarie.
Le capriate di testa (che sono quelle che guidano e riscontrano i portoni) sono stabilizzate dai montanti che sono molto larghi e incastrati alle travi secondarie.
Staticamente la copertura è suddivisa in due blocchi rettangolari collegati da un giunto di dilatazione posto a una estremità della campata centrale larga 53 m circa (quella situata tra la 4° e la 5° capriata), in corrispondenza della 5° capriata .
Orizzontalmente, in direzione ortogonale alle capriate principali, la copertura è stabilizzata da due grosse fasce di controvento situate tra le due coppie di capriate aventi sezione tralicciata scatolare. Pertanto i carichi orizzontali agenti sul piano ortogonale alle capriate principali vengono trasferiti alle estremità delle travi a sezione scatolare e di qui trasferiti alle fondazioni tramite la controventatura verticale.
Le controventature verticali sono realizzate:
su un lato da colonne in c.a. collegate tra loro da un muro continuo pure in cemento armato;
sull’altro lato da controventature verticali situate una tra la 2^ e la 3^ colonna ed una tra la 6^ e la 7^ colonna che sono quelle che sorreggono le capriate doppie collegate a cassone.
Orizzontalmente, in direzione parallela alle capriate principali, la copertura è stabilizzata da due fasce controventanti principali disposte secondo i lati lunghi dell’edificio. Le forze orizzontali vengono riportate alla sommità delle colonne in c.a. che fungono da punto fisso. Le colonne di acciaio sono incernierate superiormente alle capriate principali che fungono da bielle stabilizzatrici.
A differenza della copertura che, come si è detto, ha un giunto di dilatazione nella campata centrale, l’”arresto” centrale è continuo su tutta la sua lunghezza ed è appeso alle sei capriate principali interne.
Longitudinalmente l’arresto deve permettere la libera dilatazione delle strutture di copertura a cui è appeso (si ricordi che c’è un giunto di dilatazione trasversale tra la 4^ e la 5^ capriata principale). A questo scopo le appensioni sono su bielle oscillanti longitudinalmente in corrispondenza delle capriate doppie ed in corrispondenza della 4^ capriata; solo in corrispondenza della 5^ capriata c’è il punto fisso longitudinale.
Le vie di corsa sono di tipo tradizionale, con una trave ad I controventata e semplicemente appoggiata. Quelle lungo la parete in cemento armato sono sorrette da mensole aggettanti dalle strutture in c.a., mentre quelle lungo la parete a colonne in acciaio sono sorrette dalle stesse e da colonne secondarie intermedie, che fungono anche da colonne principali per l’edificio adiacente. Le vie di corsa centrali infine sono sorrette da mensole aggettanti dall’”arresto” con passo di circa 8 m (in corrispondenza dei nodi).
G. Romaro, "Due originali e arditi progetti di montaggio per due grandi coperture", Galileo n.156, marzo-aprile 2003
La copertura della sala assemblaggio ha pianta rettangolare (251,45x117,2 m fra gli assi) senza colonne intermedie e senza colonne sui due lati minori ed è sostenuta da otto colonne per lato sui lati maggiori. Su un lato le colonne sono di acciaio, sull’altro di cemento armato e il loro passo è variabile tra 33 e 53 m circa. Strutturalmente questa copertura è composta da otto capriate principali reticolari alte circa 8 m all’attacco e circa 14 m in mezzeria, che poggiano sulle sedici colonne laterali. Sulle capriate a loro volta poggiano le travi reticolari secondarie, disposte con interasse di 8 m e aventi altezza costante di 4 metri.
L’insieme di queste travi secondarie è controventato orizzontalmente sia sul piano della briglia superiore che di quella inferiore mediante tubi di collegamento tra le travi stesse, disposti essi pure con passo di 8 metri. In definitiva si ha quindi una maglia di 8x8 metri, opportunamente controventata.
Poiché la superficie del manto di copertura è curva ed è variamente sopraelevata rispetto alle travi secondarie, il manto stesso è sostenuto da arcarecci in IPE 270 su luce di 8 metri sorretti da “candele” verticali in HE che poggiano sui vertici della maglia 8x8 m sottostante.
Poiché inoltre l’edificio è servito da carriponte, sono predisposte vie di corsa sulle due file di otto colonne e in posizioni intermedie (non sarebbe stato economico né funzionale realizzare carriponte con 117 m di luce). Le vie di corsa in posizione intermedia sono sorrette da una apposita struttura tralicciata (arresto centrale) appesa alle sei capriate principali interne e ortogonale alle stesse.
Oltre ai carriponte che corrono sulle vie di corsa longitudinali che coprono i 190 metri centrali dell’aviorimessa, vi sono altri carriponte che corrono paralleli e adiacenti alle testate su vie di corsa aventi interasse di 33 m circa.
Quattro delle 8 capriate principali (la seconda e la terza partendo dalla capriate di parete) sono doppie, in modo da realizzare una sezione a cassone larga circa 4 metri che stabilizza trasversalmente il corrente superiore compresso che esce finoa 8 metri circa dal piano della briglia superiore delle travi secondarie.
A questo proposito si ricorda che la copertura è realizzata su due livelli; le capriate sono stabilizzate dal piano di copertura solo in corrispondenza della briglia inferiore tesa.
Le capriate interne sono stabilizzate dalla copertura in corrispondenza delle briglie attraverso puntoni diagonali che le vincolano alle travi secondarie.
Le capriate di testa (che sono quelle che guidano e riscontrano i portoni) sono stabilizzate dai montanti che sono molto larghi e incastrati alle travi secondarie.
Staticamente la copertura è suddivisa in due blocchi rettangolari collegati da un giunto di dilatazione posto a una estremità della campata centrale larga 53 m circa (quella situata tra la 4° e la 5° capriata), in corrispondenza della 5° capriata .
Orizzontalmente, in direzione ortogonale alle capriate principali, la copertura è stabilizzata da due grosse fasce di controvento situate tra le due coppie di capriate aventi sezione tralicciata scatolare. Pertanto i carichi orizzontali agenti sul piano ortogonale alle capriate principali vengono trasferiti alle estremità delle travi a sezione scatolare e di qui trasferiti alle fondazioni tramite la controventatura verticale.
Le controventature verticali sono realizzate:
su un lato da colonne in c.a. collegate tra loro da un muro continuo pure in cemento armato;
sull’altro lato da controventature verticali situate una tra la 2^ e la 3^ colonna ed una tra la 6^ e la 7^ colonna che sono quelle che sorreggono le capriate doppie collegate a cassone.
Orizzontalmente, in direzione parallela alle capriate principali, la copertura è stabilizzata da due fasce controventanti principali disposte secondo i lati lunghi dell’edificio. Le forze orizzontali vengono riportate alla sommità delle colonne in c.a. che fungono da punto fisso. Le colonne di acciaio sono incernierate superiormente alle capriate principali che fungono da bielle stabilizzatrici.
A differenza della copertura che, come si è detto, ha un giunto di dilatazione nella campata centrale, l’”arresto” centrale è continuo su tutta la sua lunghezza ed è appeso alle sei capriate principali interne.
Longitudinalmente l’arresto deve permettere la libera dilatazione delle strutture di copertura a cui è appeso (si ricordi che c’è un giunto di dilatazione trasversale tra la 4^ e la 5^ capriata principale). A questo scopo le appensioni sono su bielle oscillanti longitudinalmente in corrispondenza delle capriate doppie ed in corrispondenza della 4^ capriata; solo in corrispondenza della 5^ capriata c’è il punto fisso longitudinale.
Le vie di corsa sono di tipo tradizionale, con una trave ad I controventata e semplicemente appoggiata. Quelle lungo la parete in cemento armato sono sorrette da mensole aggettanti dalle strutture in c.a., mentre quelle lungo la parete a colonne in acciaio sono sorrette dalle stesse e da colonne secondarie intermedie, che fungono anche da colonne principali per l’edificio adiacente. Le vie di corsa centrali infine sono sorrette da mensole aggettanti dall’”arresto” con passo di circa 8 m (in corrispondenza dei nodi).
G. Romaro, "Due originali e arditi progetti di montaggio per due grandi coperture", Galileo n.156, marzo-aprile 2003