Ponte sull'Adige tra Vadena e Laives
Caratteristiche della struttura da restaurare
Stato: ITALIA
Luogo: tra Vadena e Laives
Anno di costruzione: 1928
Progetto e costruzione: Officine Savigliano (Torino)
Tipologia: Ponte ad arco a via inferiore con aste di parete a traliccio
Giunti: Chiodati
Servizio: Ponte stradale
Luce: 72m
freccia: 8m
Intervento di restauro
Anno di risanamento: 1999
Committente: Provincia autonoma di Bolzano
Progetto generale e architettonico: Studio dott. ing. Mario Valdemarin di Bressanone
Progetto strutturale e di montaggio e attrezzature per il montaggio: Studio Dr. Ing. Giorgio Romaro di Padova in Collaborazione con Studio tecnico Cimolai di Pordenone
Costruzione e montaggio strutture di acciaio: Cimolai Pordenone
Stato: ITALIA
Luogo: tra Vadena e Laives
Anno di costruzione: 1928
Progetto e costruzione: Officine Savigliano (Torino)
Tipologia: Ponte ad arco a via inferiore con aste di parete a traliccio
Giunti: Chiodati
Servizio: Ponte stradale
Luce: 72m
freccia: 8m
Intervento di restauro
Anno di risanamento: 1999
Committente: Provincia autonoma di Bolzano
Progetto generale e architettonico: Studio dott. ing. Mario Valdemarin di Bressanone
Progetto strutturale e di montaggio e attrezzature per il montaggio: Studio Dr. Ing. Giorgio Romaro di Padova in Collaborazione con Studio tecnico Cimolai di Pordenone
Costruzione e montaggio strutture di acciaio: Cimolai Pordenone
Descrizione:
Si è progettata e realizzata una complessa operazione che ha visto la ristrutturazione ed il riuso in una sede diversa di un vecchio ponte in ferro Savigliano del 1928 chiodato a struttura reticolare e corrente superiore ad arco parabolico che era ubicato tra Vadena e Laives in vista del Municipio di Vadena, e la costruzione di un nuovo ponte di acciaio ad arco di tipo Langer al suo posto, senza grosse interruzioni di traffico e con particolare rispetto del corso dell’Adige che, in quel punto, è largo oltre 70 metri, attraversato più volte (ben quattro vari) senza mai interferenza di pile provvisorie in alveo. Le operazioni sono iniziate con un varo trasversale di circa 15 m del vecchio ponte, in modo da consentire al traffico di continuare senza interruzione durante il lavoro del nuovo ponte. Varato il nuovo ponte con varo longitudinale originale, e aperto al traffico, si è recuperato, con le stesse modalità di varo longitudinale, il vecchio ponte, rinforzandone alcuni profili, lo si è smontato in pezzi trasportabili e portato in stabilimento a Pordenone. Ristrutturate le fiancate e sostituito l’impalcato ammalorato con un nuovo impalcato in Verbund, sono state riverificare le strutture del vecchio ponte come ponte pedonale e ciclabile con possibilità peraltro di transito di un’autobotte dei Vigili del Fuoco e rivarato 15 km più a monte (verso Bolzano) con funzione di ponte pedonale e ciclabile con possibilità però di consentire il transito di veicoli dei vigili del fuoco in caso di incendio. Il ponte ristrutturato è stato rispedito dall’officina fino alla nuova destinazione, circa 10-12 km più a Nord di Vadena, praticamente alla periferia di Bolzano, sempre sull’Adige, ma vicino alla confluenza con l’Isarco e rimontato su nuove spalle, sempre con varo senza pile in alveo. Innovativo è stato il varo longitudinale di una sola campata, ripetuto tre volte (montaggio del nuovo ponte, smontaggio del vecchio, rimontaggio del vecchio con avambecco montato con autogru dalla sponda opposta.
G. Romaro, "Quattro vari per due ponti di ferro a sud di Bolzano", Galileo n.145, novembre 2001
Si è progettata e realizzata una complessa operazione che ha visto la ristrutturazione ed il riuso in una sede diversa di un vecchio ponte in ferro Savigliano del 1928 chiodato a struttura reticolare e corrente superiore ad arco parabolico che era ubicato tra Vadena e Laives in vista del Municipio di Vadena, e la costruzione di un nuovo ponte di acciaio ad arco di tipo Langer al suo posto, senza grosse interruzioni di traffico e con particolare rispetto del corso dell’Adige che, in quel punto, è largo oltre 70 metri, attraversato più volte (ben quattro vari) senza mai interferenza di pile provvisorie in alveo. Le operazioni sono iniziate con un varo trasversale di circa 15 m del vecchio ponte, in modo da consentire al traffico di continuare senza interruzione durante il lavoro del nuovo ponte. Varato il nuovo ponte con varo longitudinale originale, e aperto al traffico, si è recuperato, con le stesse modalità di varo longitudinale, il vecchio ponte, rinforzandone alcuni profili, lo si è smontato in pezzi trasportabili e portato in stabilimento a Pordenone. Ristrutturate le fiancate e sostituito l’impalcato ammalorato con un nuovo impalcato in Verbund, sono state riverificare le strutture del vecchio ponte come ponte pedonale e ciclabile con possibilità peraltro di transito di un’autobotte dei Vigili del Fuoco e rivarato 15 km più a monte (verso Bolzano) con funzione di ponte pedonale e ciclabile con possibilità però di consentire il transito di veicoli dei vigili del fuoco in caso di incendio. Il ponte ristrutturato è stato rispedito dall’officina fino alla nuova destinazione, circa 10-12 km più a Nord di Vadena, praticamente alla periferia di Bolzano, sempre sull’Adige, ma vicino alla confluenza con l’Isarco e rimontato su nuove spalle, sempre con varo senza pile in alveo. Innovativo è stato il varo longitudinale di una sola campata, ripetuto tre volte (montaggio del nuovo ponte, smontaggio del vecchio, rimontaggio del vecchio con avambecco montato con autogru dalla sponda opposta.
G. Romaro, "Quattro vari per due ponti di ferro a sud di Bolzano", Galileo n.145, novembre 2001