Mole Antonelliana a Torino
Caratteristiche della struttura da restaurare
Stato: ITALIA
Luogo: Torino
Anno di costruzione: 1863-1908
Progettista dell’opera: Arch. Alessandro Antonelli
Struttura portante: Mattoni
Altezza: 167m
Intervento di rastauro
Completato nel: 1996/99
Progetto architettonico: Arch. Gianfranco Grittella Arch Antes Bertolotti
Progetto strutture in c.a.: Ing. Paolo Napoli
Progettazione strutture in acciaio: Ing. Vittorio Nascé e Ing. Giorgio Romaro
Stato: ITALIA
Luogo: Torino
Anno di costruzione: 1863-1908
Progettista dell’opera: Arch. Alessandro Antonelli
Struttura portante: Mattoni
Altezza: 167m
Intervento di rastauro
Completato nel: 1996/99
Progetto architettonico: Arch. Gianfranco Grittella Arch Antes Bertolotti
Progetto strutture in c.a.: Ing. Paolo Napoli
Progettazione strutture in acciaio: Ing. Vittorio Nascé e Ing. Giorgio Romaro
Descrizione:
L’interno della Mole Antonelliana, dopo la pesante ristrutturazione avvenuta negli anni 30, non è più stato convenientemente usato. L’intervento di restauro aveva come obbiettivo il recupero filologico e la riqualificazione dei locali per ospitare il museo del cinema.
Per la parte in acciaio l’intervento è consistito in:
- sostituzione delle 8 colonne in c.a., aggiunte nel 1930, con colonne in acciaio, previa appensione provvisoria del solaio sovrastante a travi reticolari superiori;
- costruzione, nella grande sala della fabbrica Antonelliana, di una scala elicoidale appesa al solo cosciale interno per mezzo di tiranti in tondo e del sistema di rampe in acciaio anch’esse appese. Particolare attenzione ha richiesto l’interfaccia tra le rampe e la vecchia struttura di rinforzo, costruita nel 1930, che aveva dei fuori piombo dell’ordine di 10cm.
Si è provveduto quindi a realizzare dime della scala elicoidale, a fare un premontaggio in officina e a permettere ulteriori tolleranze filettando l’estremità dei tiranti (sia verticali che inclinati dei tiranti del bigo) e realizzando gli inserti nel muro di questi a cardano;
- costruzione di un impalcato provvisorio a quota + 40,5m, con funzione di sostenere l’impalcatura per il restauro della volta e per isolare e, quindi, lavorare contemporaneamente sotto e sopra quota 40,5m. La costruzione di quest’impalcato, formato da quattro travi reticolari, lunghe 25,5m, è stata realizzata utilizzando una capra di sollevamento per sollevare da quota +10m alla quota definitiva i tre tronchi (ognuno lungo 8,2m) che compongono la trave e tirfo per traslare le travi. E’ stato realizzato un doppio varo: prima di ognuno dei due tronchi laterali lungo l’asse della trave e poi, sollevato il tronco centrale e collegato ai tronchi laterali già montati, varando l’intera trave trasversalmente al proprio asse fino a portarla alla posizione definitiva, dove si collega agli elementi di estremità (nasi), lunghi 0,5m, montati direttamente all’interno delle colonne in c.a. e poggianti su appoggi in neoprene.
G. Romaro, "Mole Antonelliana: restauro e riuso per il 2000", Galileo n.113, Marzo 1998
L’interno della Mole Antonelliana, dopo la pesante ristrutturazione avvenuta negli anni 30, non è più stato convenientemente usato. L’intervento di restauro aveva come obbiettivo il recupero filologico e la riqualificazione dei locali per ospitare il museo del cinema.
Per la parte in acciaio l’intervento è consistito in:
- sostituzione delle 8 colonne in c.a., aggiunte nel 1930, con colonne in acciaio, previa appensione provvisoria del solaio sovrastante a travi reticolari superiori;
- costruzione, nella grande sala della fabbrica Antonelliana, di una scala elicoidale appesa al solo cosciale interno per mezzo di tiranti in tondo e del sistema di rampe in acciaio anch’esse appese. Particolare attenzione ha richiesto l’interfaccia tra le rampe e la vecchia struttura di rinforzo, costruita nel 1930, che aveva dei fuori piombo dell’ordine di 10cm.
Si è provveduto quindi a realizzare dime della scala elicoidale, a fare un premontaggio in officina e a permettere ulteriori tolleranze filettando l’estremità dei tiranti (sia verticali che inclinati dei tiranti del bigo) e realizzando gli inserti nel muro di questi a cardano;
- costruzione di un impalcato provvisorio a quota + 40,5m, con funzione di sostenere l’impalcatura per il restauro della volta e per isolare e, quindi, lavorare contemporaneamente sotto e sopra quota 40,5m. La costruzione di quest’impalcato, formato da quattro travi reticolari, lunghe 25,5m, è stata realizzata utilizzando una capra di sollevamento per sollevare da quota +10m alla quota definitiva i tre tronchi (ognuno lungo 8,2m) che compongono la trave e tirfo per traslare le travi. E’ stato realizzato un doppio varo: prima di ognuno dei due tronchi laterali lungo l’asse della trave e poi, sollevato il tronco centrale e collegato ai tronchi laterali già montati, varando l’intera trave trasversalmente al proprio asse fino a portarla alla posizione definitiva, dove si collega agli elementi di estremità (nasi), lunghi 0,5m, montati direttamente all’interno delle colonne in c.a. e poggianti su appoggi in neoprene.
G. Romaro, "Mole Antonelliana: restauro e riuso per il 2000", Galileo n.113, Marzo 1998